I dati ci dicono che in Italia ci sono più laureati che laureate, nei risultati il genere femminile è più brillante, si laurea in corso e spesso con lode, eppure il diritto alle pari opportunità ha un’applicazione più teorica che pratica.
Perché?
L’impianto normativo esistente relativo alle regole di accesso al lavoro e di svolgimento dello stesso è orientato all’abbattimento delle disuguaglianze di genere, tuttavia ci sono ancora sostanziali differenze tra uomini e donne riguardo prospettive di carriera, qualificazione professionale, formazione imprenditoriale e parità di retribuzione.
La disuguaglianza di genere si basa su stereotipi culturali ben radicati che affondano le radici nel tempo e difficilmente riusciremo ad estirparle se non optiamo per un cambiamento culturale che parta dall’educazione e dalla scuola.
Il cammino intrapreso per il riconoscimento della parità di genere ha portato numerosi successi, ma se analizziamo la condizione femminile oggi, non possiamo che ammettere che la strada da percorrere è ancora lunga.
Il meccanismo sociale della nostra epoca, nonostante si professi civilizzata, vede ancora gli uomini prevaricare e discriminare le donne costringendole a vivere in una posizione subordinata senza riconoscerne l’identità attraverso vari tipi di violenza.
Violenza fisica o psicologica, tra le mura domestiche o sul lavoro, adulte o bambine, ormai è un fenomeno che le Nazioni Unite hanno definito un “flagello mondiale”, perché sta assumendo proporzioni enormi.
Ovunque nel mondo, nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo, a tutti i livelli sociali, economici e culturali senza distinzione di parentela, amicizia, conoscenza, ormai la violenza sulle donne è diventata un atto barbarico tristemente diffuso.
E’ evidente che ne è coinvolta l’intera dimensione sociale e che è un fenomeno che dipende da elementi di natura storica, culturale e religiosa da combattere alla base per riuscire a cambiare un certo modo di pensare.
Difficile immaginare un bilanciamento dei ruoli quando ancora ci sono donne alle quali viene negato ogni diritto di scelta, di autonomia e di indipendenza, ritenute oggetti di cui disporre spesso con violenze feroci.
Occorre quindi un cambiamento culturale che parta dall’insegnamento ai bambini del valore fondamentale del rispetto, coadiuvato dall’esempio degli adulti che andrebbero sensibilizzati attraverso nuovi e diversi strumenti per superare concretamente questa discriminazione.
Ancora una volta è l’educazione che fa la differenza.
E’ necessario il contributo di tutti per attuare un cambiamento radicale che possa restituire alle donne il loro giusto ruolo riconoscendone pieno valore e portandone pieno rispetto.
Mab Solution, realtà costituita per la maggioranza da donne, è particolarmente attenta al ruolo femminile in ambito sociale e lavorativo e sia nella formazione che nella gestione del personale si impegna a promuovere quella cultura del lavoro e dell’impresa più responsabile, consapevole e sensibile all’equilibrio di genere.
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